Mito – La dea greca Iris, vestita di iridescenti gocce di rugiada e dotata di ali d’oro, servendosi dell’arcobaleno, scendeva sulla terra per consegnare messaggi divini agli umani e al suo passaggio, sul suolo, fiorivano meravigliosi fiori profumati, gli Iris.
Fatti – Originario dell’Estremo Oriente oggi questo fiore viene prodotto principalmente in Marocco e in Italia: in luglio, nella zona del Chianti, si può assistere alla raccolta dei rizomi. La sensuale essenza, infatti, non viene ricavata dal fiore ma dalle sue radici, chiamate appunto rizomi; dopo tre anni di crescita le radici vengono estratte delicatamente dal terreno, pulite, tagliate e fatte essiccare su cannicci per un periodo che va dai due ai cinque anni, tempo necessario perché si formino gli ironi (molecole profumate). Successivamente si procede con la distillazione al termine della quale si ottiene un composto chiamato “burro d’iris”. Questo processo molto lungo e a basso rendimento fa si che l’essenza di questo fiore sia una delle più nobili.
Profumo – Il naso Ralf Schwieger in Iris Nazarena di Aedes de Venustas utilizza questo simbolo di amore eterno e l’accordo d’incenso per creare una fragranza intrigante che unisce “ l’ingrediente aromatico più prezioso al mondo a quello più antico” .